La Tam Tam Basketball A.S.D. onlus (di seguito denominata Tam Tam) condanna fermamente discriminazioni, molestie e abusi sessuali in qualsiasi forma e si impegna a prevenire tali comportamenti condividendo le misure di prevenzione e contrasto alle violenze e agli abusi che potrebbero colpire fisicamente ed emotivamente gli atleti durante l’esercizio delle proprie attività.
Per la Tam Tam valgono gli stessi principi di contrasto e prevenzione alle violenze anche nei confronti degli animali.
Diritto fondamentale dei tesserati è quello di essere trattati con rispetto e dignità, nonché di essere tutelati da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva.
Il diritto alla salute e al benessere psico-fisico dei tesserati costituisce un valore prevalente anche rispetto al risultato sportivo.
Tam Tam è orientata da sempre all’inclusione e contraria a qualsiasi forma di discriminazione.
Tam Tam si impegna a formare e sensibilizzare i propri dipendenti, collaboratori e volontari per prevenire e contrastare qualsiasi forma di discriminazione o violenza soprattutto sui minori o soggetti più vulnerabili.
Le principali linee guida della Tam Tam:
a) la promozione dei diritti sul Safeguarding ai propri tesserati
b) la promozione di una cultura e di un ambiente inclusivo che assicurino la dignità ed il rispetto dei diritti di tutti i tesserati, soprattutto dei minori, e garantiscano l’uguaglianza e l’equità e che valorizzino le diversità
c) informare e rendere consapevoli i tesserati in ordine dei propri diritti, doveri, obblighi, responsabilità e tutele
d) individuare e attuare adeguate misure e procedure che riducano i rischi di condotte lesive dei diritti dei tesserati, soprattutto se minori
e) gestire efficacemente e con riservatezza le segnalazioni di fenomeni di abuso, violenza e discriminazione e la tutela dei segnalanti
f) informare i tesserati sulle misure e procedure di prevenzione e contrasto ai fenomeni di abuso, violenza e discriminazione e sulle procedure per la segnalazione degli stessi, indicate dalla piattaforma FIP specifica sul Safeguarding, come disciplinato dall’art 11 del regolamento Safeguarding federale
g) la partecipazione dei tesserati alle iniziative della FIP sulle tematiche di Safeguarding
h) il coinvolgimento proattivo di tutti coloro che partecipano con qualsiasi funzione o titolo all’attività sportiva nell’attuazione delle misure, procedure e politiche di Safeguarding
Il presente modello prevede misure e procedure di prevenzione e contrasto verso ogni condotta di abuso, violenza o discriminazione, comunque consumata in ogni forma, anche omissiva o commissiva mediante omissione e/o modalità, di persona o tramite modalità informatiche, sul web e attraverso messaggi, e-mail, social network, blog, programmazione di sistemi di intelligenza artificiale e altre tecnologie informatiche.
Seguono fattispecie di abuso, violenza e discriminazione:
ABUSO PSICOLOGICO
Qualunque atto indesiderato, tra cui la mancanza di rispetto, il confinamento, la sopraffazione, l’isolamento o qualsiasi altro trattamento che possa incidere sul senso di identità, dignità e autostima, ovvero tale da intimidire, turbare o alterare la serenità del tesserato, anche se perpetrato attraverso l’utilizzo di strumenti digitali.
ABUSO FISICO
Qualunque condotta consumata o tentata (tra cui botte, pugni, percosse, soffocamento, schiaffi, calci o lancio di oggetti), che sia in grado in senso reale o potenziale di procurare direttamente o indirettamente un danno alla salute, un trauma, lesioni fisiche o che danneggi lo sviluppo psico-fisico del minore tanto da compromettergli una sana e serena crescita.
Tali atti possono anche consistere nell’indurre un tesserato a svolgere (al fine di una migliore performance sportiva) un’attività fisica inappropriata come il somministrare carichi di allenamento inadeguati in base all’età, genere, struttura e capacità fisica oppure forzare ad allenarsi atleti ammalati, infortunati o comunque doloranti, nonché nell’uso improprio, eccessivo, illecito o arbitrario di strumenti sportivi.
In quest’ambito rientrano anche quei comportamenti che favoriscono il consumo di alcool, di sostanze comunque vietate da norme vigenti o le pratiche di doping.
MOLESTIA SESSUALE
Qualunque atto o comportamento indesiderato e non gradito di natura sessuale, sia esso verbale, non verbale o fisico, che comporti una grave noia, fastidio o disturbo. Tali atti o comportamenti possono anche consistere nell’assumere un linguaggio del corpo inappropriato, nel rivolgere osservazioni o allusioni sessualmente esplicite, nonché richieste indesiderate o non gradite aventi connotazione sessuale, ovvero telefonate, messaggi, lettere od ogni altra forma di comunicazione a contenuto sessuale, anche con effetto intimidatorio, degradante o umiliante.
ABUSO SESSUALE
Qualsiasi comportamento o condotta avente connotazione sessuale, con o senza contatto, non desiderata, o il cui consenso è costretto, manipolato, non dato o negato. Può consistere anche nel costringere un tesserato a porre in essere condotte sessuali inappropriate o indesiderate, o nell’osservare il tesserato in condizioni e contesti non appropriati.
NEGLIGENZA
Il mancato intervento di un dirigente, tecnico o qualsiasi tesserato, anche in ragione dei doveri che derivano dal suo ruolo, il quale – presa conoscenza di uno degli eventi, o atti o contegni di cui al presente documento – ometta di intervenire causando un danno, o permettendo che venga causato un danno o creando un pericolo imminente di danno. Può consistere anche nel persistente e sistematico disinteresse, ovvero trascuratezza, dei bisogni fisici e/o psicologici del tesserato.
INCURIA
La mancata soddisfazione delle necessità fondamentali dell’atleta a livello fisico, medico, educativo ed emotivo.
ABUSO DI MATRICE RELIGIOSA
L’impedimento, il condizionamento o la limitazione del diritto dell’atleta di professare liberamente la propria fede religiosa e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.
BULLISMO, CYBERBULLISMO
Qualsiasi comportamento offensivo e/o aggressivo che un singolo individuo o più soggetti possono mettere in atto, personalmente, attraverso i social network o altri strumenti di comunicazione, sia in maniera isolata, sia ripetutamente nel corso del tempo, ai danni di uno o più tesserati con lo scopo di esercitare un potere o un dominio sul tesserato. Possono anche consistere in comportamenti di prevaricazione e sopraffazione ripetuti e atti ad intimidire o turbare un tesserato che determinano una condizione di disagio, insicurezza, paura, esclusione o isolamento (tra cui umiliazioni, critiche riguardanti l’aspetto fisico, minacce verbali, anche in relazione alla performance sportiva, diffusione di notizie infondate, minacce di ripercussioni fisiche o di danneggiamento di oggetti posseduti dalla vittima).
COMPORTAMENTI DISCRIMINATORI
Qualsiasi comportamento finalizzato a conseguire un effetto discriminatorio basato su etnia, colore, caratteristiche fisiche, genere, status socio-economico, prestazioni sportive e capacità atletiche, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale.
MODELLO ORGANIZZATIVO
a) La Tam Tam attuerà misure preventive e attività di controllo, tra cui l’acquisizione del certificato di antipedofilia e autodichiarazione da parte di tutti i soggetti dello staff a contatto con gli atleti che non abbiano precedenti penali e carichi pendenti in modo che si possa garantire e non pregiudicare una normale e sana attività sportiva.
b) la Tam Tam attuerà misure di tutela per coloro che segnaleranno atti di violenza, abusi o discriminazioni informando il responsabile safeguarding e il presidente che si adopereranno per gestire i segnalanti
c) la Tam Tam Basketball adotterà un controllo continuo affinché vengano rispettati i diritti dei tesserati, soprattutto dei minori, durante la gestione delle attività sportive, partite e allenamenti, e anche durante la vita in comune societaria.
d) la Tam Tam provvede sempre ad avere una presenza dirigenziale o tecnica che funga da controllo dai momenti di accesso fino alla chiusura della palestra e così anche agli altri ambienti della nostra struttura sportiva, nelle trasferte anche l’autista del pulmino funge da persona che vigila sulla tutela dei ragazzi.
e) la Tam Tam cerca di diffondere tra i propri tecnici e figure che gestiscono l’attività una cultura che favorisca l’interscambio delle conoscenze in modo da migliorare la tutela dei propri ragazzi
f) nel caso di segni di violenza verranno segnalati subito al presidente Massimo Antonelli e nello stesso momento al nostro responsabile safegurding Annamaria Meterangelis e naturalmente agli operatori sanitari per verificarne entità e responsabilità.
g) la Tam Tam come responsabile di safeguarding si avvale di Annamaria Meterangelis che è una docente universitaria di psicologia che ci può garantire una importante professionalità di assistenza in qualsiasi caso di abuso o violenza.
h) la Tam Tam come detto precedentemente ha la fortuna di avvalersi di una resposnsabile che insegna all’università proprio materie di safeguarding, quindi possiamo garantire l’aggiornamento continuo e consapevole delle trasformazioni in questa materia così delicata.
i) la Tam Tam da sempre cerca di diffondere una buona cultura sull’alimentazione, tanto che a proprie spese, dove ci sono casi particolari, manda i propri atleti e atlete presso esperti nutrizionali per informare e suggerire diete che possano garantire loro la migliore crescita fisica possibile.
I) la Tam Tam ha sempre una presenza tra i coach o il custode che funge da controllo nella palestra, ha diviso gli spogliatoi, uno è riservato ai maschi e l’altro alle femmine, separati da un altro,spogliatoio che è quello degli arbitri e/o dei coaches. Quando si va in trasferta nel caso di squadre miste ci saranno sempre divisioni in camere composte da maschi e altre da femmine e quasi sempre c’è la doppia presenza di sesso nei responsabili tecnici della comitiva.
Mai deve rimanere solo uno nello spogliatoio ma deve esserci sempre una presenza doppia di atleti o atlete.
Molte visite mediche per la idoneità sportiva agonistica vengono fatte nella nostra palestra, in questo caso c’è sempre più di un responsabile tecnico o dirigenziale a controllo e tutela dei ragazzi.
Contrasto dei comportamenti lesivi e gestione delle segnalazioni
Con riferimento a quanto previsto già precisato, si terranno presenti ulteriori elementi che stabiliscono adeguate misure per il contrasto dei comportamenti lesivi e la gestione delle segnalazioni, prevedendo tra l’altro:
a) adeguati provvedimenti di quick-response, in ambito endoassociativo, da adottare in caso di presunti comportamenti lesivi;
b) adeguati provvedimenti, in ambito endoassociativo, per ogni altra violazione delle disposizioni e dei protocolli di cui al modello stesso;
c) la promozione di buone pratiche e adeguati strumenti di early warning, al fine di favorire l’emersione di comportamenti lesivi, o evitare eventuali comportamenti strumentali;
d) la predisposizione, in ambito sociale, di un sistema affidabile e sicuro di segnalazione di comportamenti lesivi, che garantisca tra l’altro la riservatezza delle segnalazioni nonché la tempestiva ed efficace gestione delle stesse;
e) l’adozione di apposite misure che prevengano qualsivoglia forma di vittimizzazione secondaria dei tesserati che abbiano in buona fede:
i. presentato una denuncia o una segnalazione;
ii. manifestato l’intenzione di presentare una denuncia o una segnalazione;
iii. assistito o sostenuto un altro tesserato nel presentare una denuncia o una segnalazione;
iv. reso testimonianza o audizione in procedimenti in materia di abusi, violenze o discriminazioni;
v. intrapreso qualsiasi altra azione o iniziativa relativa o inerente alle politiche di safeguarding;
f) l’adozione di apposite misure e iniziative che sanzionino abusi di segnalazioni manifestamente infondate o effettuate in mala fede.
In ogni caso, i provvedimenti di cui alle lett. a) e b) devono rispettare il principio di proporzionalità, tenendo in particolare considerazione la natura e la gravità delle violazioni, il numero di violazioni ovvero qualsiasi altra circostanza rilevante (quali la minore età, le condizioni o menomazioni psico-fisiche della vittima), ferme restando le procedure e le sanzioni previste dall’ordinamento dell’Ente di affiliazione.
Obblighi informativi e altre misure
La Tam Tam si adopera:
a) ad affiggere il presente modello e le sue eventuali modifiche nella palestra della società e a pubblicarlo nella home page del proprio sito e comunicarlo al proprio responsabile safeguarding;
b) di comunicare l’adozione del modello al responsabile federale delle politiche di safeguarding;
c) di comunicare il modello e i contatti del proprio safeguarding a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la cura degli atleti;
d) di comunicare ogni informazione rilevante al Responsabile di cui al comma 2 dell’art. 5, al Responsabile federale delle politiche di safeguarding nonché all’Ufficio della Procura federale ove competente;
f) di adeguare misure per la diffusione e pubblicizzazione periodica presso i tesserati delle procedure per la segnalazione di eventuali comportamenti lesivi;
g) di adeguare misure per la diffusione o l’accesso a materiali informativi finalizzati alla prevenzione e contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione nonché alla consapevolezza dei tesserati in ordine a propri diritti, obblighi e tutele;
h) di adeguare misure per la diffusione di o l’accesso a materiali informativi finalizzati alla sensibilizzazione su e alla prevenzione dei disturbi alimentari negli sportivi;
i) di informare i tesserati o eventualmente coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti, con riferimento alle specifiche misure adottate per la prevenzione;
j) al contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione in occasione di manifestazioni sportive; adeguate misure per la diffusione e pubblicizzazione presso i tesserati di ogni altra politica di safeguarding adottata dalla società e dall’Ente di affiliazione.