CI RISIAMO! NON VOGLIONO FARCI GIOCARE IL CAMPIONATO CHE ABBIAMO VINTO SUL CAMPO

E’ proprio così, caro amico di Tam Tam; ci sembra di essere tornati a 3 anni fa.

I ragazzi hanno sudato, faticato, fatto tantissimi sacrifici per imparare le regole dello sport. Le regole che ti impongono disciplina, rispetto degli avversari, dei compagni di squadra e delle attrezzature assegnate. Le regole che permettono di vivere in una società civile da buon cittadino.

I ragazzi le hanno rispettate tutte. Il 17 giugno hanno vinto sul campo ed è scattato il diritto per loro di partecipare al campionato di eccellenza.

Diritto che ora viene negato da una regola superata da una legge dello Stato. Una legge che porta il nostro nome. Ironia della sorte. Non possiamo accettare che 3 anni di duro lavoro si infrangano su una burocrazia incomprensibile e contraria alle regole sportive.

Noi vogliamo farli giocare. Stiamo iniziando una battaglia sostenuti da un pool di legali e ho bisogno di nuovo del tuo aiuto per pagare le spese e permettere ai ragazzi di continuare a giocare: abbiamo per questo lanciato una campagna di crowdfunding che trovi qui: LINK oppure puoi aiutarci alla nostra pagina Donazioni.

Grazie,

Massimo

 

Se non conosci la nostra storia qui trovi una sintesi meravigliosa fatta dal nostro amico Vincenzo Ammaliato su Il Mattino.

 DAL SOGNO AL TITOLO, LA FAVOLA CHIAMATA TAM TAM (art. pubb.il 18.6.19 su IL MATTINO). Vincenzo Ammaliato

Quando le due squadre sono entrate nel palazzetto dello sport di Giugliano per la finale regionale Under 15, la Tam Tam Basket di Castel Volturno rispetto alla Lbl di Caserta è apparsa meno organizzata.

D’altronde, gli atleti figli di stranieri che vivono sulla Domiziana si allenano insieme da meno di tre anni, mentre gli avversari da molto prima. Pure la sfida sportiva è iniziata in salita per i ragazzi di coach Scotto e del presidente Antonelli, che si sono trovati sotto di molti punti alla fine del primo tempo. Ma quelli della Tam Tam sono abituati a lottare. Lo hanno fatto anche per avere la possibilità di giocarsela questa finale regionale.

Due anni fa, ricordiamo, quando Antonelli provò a iscrivere i suoi atleti al primo campionato federale, si accorse che leggi anacronistiche non consentivano a una squadra formata esclusivamente da figli di stranieri, seppure nati tutti in Italia, di partecipare ai tornei Coni come i loro coetanei. Iniziò a Castel Volturno una battaglia prima mediatica, poi di civiltà che coinvolse fra gli altri registi del calibro di Matteo Garrone e Edoardo De Angelis, giornalisti come Domenico Iannaccone e Luca Abete e molti altri artisti e volti popolari della cultura e dello spettacolo italiano.

Tutti uniti per consentire a questi ragazzi di continuare a praticare lo sport, attività che ingloba in maniera naturale e non tiene nessuno ai margini come stava succedendo sulla costa casertana. La battaglia portò a risultati molto positivi, perché il governo inserì nella legge di stabilità del dicembre 2017 la norma definita, non a caso, “Tam Tam”, che ha consentito non solo ai giovani atleti di Castel Volturno di continuare a fare basket, ma di far praticare lo sport senza limitazioni a tutti i figli di stranieri che si trovano in Italia purché frequentino regolarmente la scuola. Per cui, una sorta di “Ius soli sportivo” . E stiamo parlando di una platea di ben 800mila ragazzi.

Insomma, per i giovani di Castel Volturno la cosa più importante è stata quella di esserci, di poter partecipare, perché per loro non era scontato. Ma, poi, vincere, si sa, rende tutto ancora più bello. E così, quelli della Tam Tam hanno stretto i denti, messo a frutto gli insegnamenti avuti in questi tre anni, inevitabilmente non solo di carattere sportivo, e sono riusciti a portare a casa titolo e sogni.